Uno dei settori di primario rilievo nello scenario industriale nazionale è sicuramente quello della meccanica strumentale. Rientrano nella meccanica strumentale i macchinari e gli impianti destinati alla produzione industriale di molteplici settori: si pensi, ad esempio, alle macchine tessili, utensili, per la lavorazione del legno o per l’industria agroalimentare.
Secondo SACE, “la meccanica strumentale è l’architrave che sostiene l’avanzo commerciale nazionale”: in questo contesto, l’export gioca infatti un ruolo di rilievo, e garantisce all’Italia, da più di 10 anni, un saldo commerciale superiore ai 10 miliardi di euro e in progressiva crescita – fatta salva la recente frenata legata alla crisi Covid. L’Italia si colloca al quinto posto tra i maggiori esportatori di meccanica strumentale su scala mondiale, e al secondo posto a livello europeo, preceduta solo dalla Germania.
Focus macchine tessili: overview degli scambi internazionali
In questo articolo approfondiremo uno dei settori caratteristici del comparto italiano della meccanica strumentale, quale quello delle macchine tessili, con una visione d’insieme del relativo scenario di commercio estero. Come si stanno evolvendo gli scambi internazionali di macchine tessili e come si colloca l’Italia rispetto ai competitori? Quali sono i principali mercati di sbocco e player in campo?
I dati ExportPlanning1 mostrano come la domanda mondiale del settore delle macchine tessili si collochi, in un’ottica di lungo periodo, su un sentiero di crescita, benchè periodicamente caratterizzata da alcune fasi al ribasso: si nota, in particolare, una caduta con la crisi del 2009 e un parziale rallentamento negli ultimi anni, successivamente aggravato dalla crisi Covid, che ha portato con sè una contrazione della domanda mondiale dell’11.5% in euro nel 2020. Secondo le prime stime, la domanda mondiale avrebbe parzialmente recuperato terreno nel 2021, pur collocandosi ancora al di sotto dei livelli del 2019.
Guardando ai maggiori player su scala globale, il ruolo dell’Italia risulta significativo non soltanto per l’intero settore della meccanica strumentale, ma anche per lo specifico comparto delle macchine tessili. Come si nota dal grafico di seguito, che riporta le stime ExportPlanning per il 2021, l’Italia risulta il quarto maggiore esportatore di macchine tessili a livello mondiale, preceduto in primo luogo dalla Cina, che domina il settore, in misura minore dalla Germania, e collocandosi quasi a pari merito col Giappone.
Se la concorrenza giapponese e il maggiore peso rivestito dall’export tedesco sono dinamiche ormai da anni consolidate, l’affermazione del player cinese è relativamente recente, grazie alla forte crescita delle sue esportazioni avvenuta nell’ultimo decennio: la quota di commercio mondiale di macchine tessili cinesi è passata dal 3% del 2000 all’8.8% del 2008, per sfiorare infine il 29% nel 2021. Di pari passo, sembra invece in progressiva contrazione il ruolo rivestito dalla Germania, che negli ultimi anni ha assistito ad una riduzione del suo vantaggio in termini di export rispetto a Italia e Giappone, e aumentato il gap con il competitor cinese.
Guardando ai maggiori mercati di sbocco per il settore delle macchine tessili, gli USA emergono in prima fila secondo le stime 2021, superando i 3 miliardi di euro; superano i 2 miliardi le importazioni totali cinesi e sfiorano 1.5 miliardi le importazioni previste per la Turchia. Significativi mercati di destinazione anche l’India e il Vietnam, le cui importazioni di macchine tessili toccano, nel 2021, il miliardo di euro.
La selezione dei mercati prioritari
I maggiori paesi importatori del comparto possono essere considerati anche i mercati prioritari per un’impresa italiana di macchine tessili? Possiamo formulare una prima analisi utilizzando lo strumento di Market Selection.
Esso permette di individuare i mercati target più promettenti considerando molteplici fattori: dal valore delle importazioni di macchine tessili, alle previsioni sugli sviluppi macroeconomici del paese nel prossimo futuro; dai fattori di rischio paese, alla produzione dei settori acquirenti. Questo ultimo fattore consente quindi di collocare in una posizione di rilievo i paesi specializzati nella produzione di filati e tessuti.
Riassumiamo di seguito gli specifici indicatori considerati nell’analisi.
Indicatori relativi alle macchine tessili
- Valore import, 2021
- Previsioni import, 2025/2021
- Incidenza nelle importazioni della fascia alta e medio-alta di prezzo, 2021
- Quote di mercato italiane, 2021
- Tariffe per esportatori UE
Indicatori relativi ai settori utilizzatori di macchine tessili
- Valore produzione di filati, 2021
- Valore produzione di tessuti a trama, 2021
- Valore produzione di tessuti a maglia, 2021
Indicatori di tipo macroeconomico
- Previsioni PIL, 2025/2022
- Contry Risk Assessment COFACE, 2021
L’analisi congiunta degli indicatori elencati rivela come, dal punto di vista dell’impresa italiana, sia il mercato turco a collocarsi in prima posizione nel ranking dei mercati prioritari. Secondo i dati di commercio estero di fonte ExportPlanning, nel 2019 più dell’8% delle esportazioni italiane di macchine tessili si è diretto in Turchia e si stima per il 2021 un ulteriore incremento. Nell’attuale momento storico, la Turchia si colloca però al centro di una profonda crisi valutaria, in relazione alla politica monetaria controcorrente del presidente Erdogan che sta mettendo a repentaglio il potere d’acquisto della valuta. Aggiungendo tra gli indicatori di rischio anche il rischio di cambio, la Turchia scende dal primo posto al terzo.
Se i temporanei fattori di rischio verso il mercato turco sono dunque elevati, emerge al centro della scena il significativo ruolo della Cina, in seconda posizione nel ranking dei mercati prioritari, e primo mercato di sbocco per le esportazioni italiane di macchine tessili nel 2019. Il notevole ruolo della Cina nelle importazioni di macchine tessili si lega alla sua posizione di rilievo nella produzione di filati e tessuti, per i quali supera tutti i principali competitor su scala mondiale.
Rispettivamente al terzo e sesto posto della classifica dei potenziali mercati target troviamo la Germania e la Francia, partner UE a basso rischio, ma la cui produzione di filati e tessuti ha assistito ad una progressiva contrazione negli ultimi anni.
Emergono al quarto e quinto posto nuovi player dal gruppo dei paesi emergenti, quali Vietnam e Uzbekistan, che hanno invece recentemente assistito ad un progressivo incremento della propria produzione tessile. Anche l’Uzbekistan perde, però, a sua volta posizioni considerando anche il rischio di cambio.
Troviamo infine al settimo posto l’India, significativo importatore di macchine tessili e importante produttore di filati e tessuti, che presenta però una minore quota per l’import di macchine tessili della fascia alta di prezzo, nonchè un maggiore rischio paese: ciò rende quindi il mercato indiano comparativamente meno attrattivo per le esportazioni italiane.
Lo strumento di Market Selection permette di posizionare oltre 150 paesi nella classifica dei mercati prioritari, consentendo ad un’impresa di definire linee guida robuste per la scelta dei mercati su cui orientare investiementi, azioni di marketing e commerciali. L’individuazione di nuovi mercati ad elevate opportunità e minori rischi può risultare la prima fase di un percorso di successo sui mercati esteri, o uno step verso il suo consolidamento.
1. ExportPlanning è la principale fonte di dati di commercio estero per i servizi Export Best Practice.