Per un’azienda che vuole affacciarsi ai mercati esteri, o migliorare il suo posizionamento sulla scena internazionale, l’analisi dei dati di commercio estero rappresenta un utile strumento di supporto. I dati di commercio estero possono infatti raccontare storie di crescita, contrazione, diversificazione, e una loro corretta analisi può rivelare informazioni fondamentali per la pianificazione delle prossime mosse, per l’impresa impegnata in un processo di internazionalizzazione.
Un interessante settore per il quale l’analisi degli scambi mondiali rivela una chiara fase di incremento della domanda, nonchè di costanti cambiamenti ed evoluzioni, è sicuramente quello tecnologico. Per un’azienda che vuole esportare beni high-tech, e che quindi necessita di individuare i principali competitor da fronteggiare sui mercati internazionali, nonchè i più significativi mercati di sbocco, disporre di dati aggiornati può rappresentare una fondamentale bussola per giungere ad efficaci scelte strategiche.
Prendendo come riferimento la classificazione degli Advanced Technology Products dello US Census Bureau, che identifica i settori industriali tecnologicamente più avanzati, andiamo allora a rispondere ad una delle prime domande necessarie a tracciare una Overview degli Scambi Internazionali: chi sono i principali player nei diversi settori, e come si colloca l’Italia su scala mondiale?
Biotech e life science
Secondo la classificazione del Census Bureau, tra i settori tecnologicamente più avanzati troviamo quello biotecnologico: ci focalizziamo quindi sulle applicazioni mediche e industriali di scoperte scientifiche avanzate nel campo della genetica, per la creazione di nuovi farmaci, ormoni e ulteriori prodotti terapeutici.
I dati di commercio estero per l’ambito biotech segnalano come l’area europea domini l’export del settore: troviamo infatti in prima linea l’Irlanda e la Svizzera che, nel 2021, hanno rispettivamente coperto oltre il 15% delle esportazioni su scala mondiale; gli Stati Uniti e la Germania mostrano quote superiori al 13%, mentre supera il 9% la quota registrata per il Belgio. Anche l’Italia rientra nella top 10 dei maggiori esportatori del settore, coprendo nel 2021 quasi il 3% dell’export del settore su scala mondiale, e sfiorando gli 8 miliardi di dollari.
Guardando invece al settore delle scienze della vita, che comprende le varie applicazioni dei progressi scientifici alla medicina al di fuori dell’ambito biologico, troviamo la Germania e gli Stati Uniti a dominare la scena: i due paesi detengono infatti, rispettivamente, più del 10% dell’export mondiale nel 2021. A distanza si collocano Cina, Svizzera, Olanda e Irlanda, la cui quota orbita attorno al 5%.
Elettronica e ICT
Ulteriore settore high-tech di primo piano in questo momento storico è quello dell’ICT, che include computer e relativi componenti, come le CPU e la memoria esterna. Per il settore ICT troviamo in prima linea il colosso cinese, che da solo ricopre quasi il 40% dell’export su scala mondiale, secondo i dati ExportPlanning (2021); seguono altri player asiatici, che detengono però quote di gran lunga minori, mentre sul fronte occidentale spicca il ruolo di Olanda e USA, che ruotano attorno al 5%.
Per l’Italia, che non vanta una specializzazione produttiva in questo settore, emerge invece un saldo commerciale negativo.
Guardando al campo dell’elettronica, nel quale troviamo componenti chiave come i circuiti integrati, si conferma anche in questo caso una leadership sul fronte asiatico, benchè più diffusa rispetto a quanto osservato per il comparto ICT. Al primo posto tra i maggiori esportatori spicca Taiwan – al quale è attribuibile quasi il 20% dell’export registrato nel 2021 su scala mondiale – seguito dalla Cina (17%), dalla Corea (11%) e da Hong Kong, Malesia e Singapore. Il primo player occidentale che spicca su questo fronte sono gli Stati Uniti, che detengono una quota di mercato prossima al 6%.
Robotica e automazione
Nel gruppo degli Advanced Technology Products spicca anche il settore del flexible manufacturing, che include i prodotti del comparto dell’automazione industriale, che permettono maggiore flessibilità nel processo manifatturiero e riducono la necessità di interventi umani.
In questo comparto, la leadership è divisa tra il fronte occidentale e orientale: secondo i dati di commercio estero 2021, spicca il ruolo del Giappone (che vanta il 15% dell’export su scala mondiale), seguito da Cina, Germania e Stati Uniti. Si segnala, in questo settore, anche un rilevante peso dell’export italiano su scala mondiale, la cui quota si colloca al di sopra del 3%.
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