Un tema che negli ultimi anni sta catturando crescente attenzione su scala globale è indubbiamente quello della transizione energetica, ovvero il passaggio da combustibili fossili a fonti rinnovabili. Il cambiamento climatico in corso mostra infatti come sia sempre più necessario contrastare l'emergenza con adeguate misure, per limitare i danni ambientali nel prossimo futuro.
La transizione energetica si inserisce nel più ampio quadro della transizione ecologica, concetto che non riguarda soltanto il passaggio a energia di fonti rinnovabili, ma anche la mobilità elettrica e l’economia circolare, solo per citarne alcuni.
La transizione ecologica porterà – e sta già portando – inevitabili conseguenze anche in merito alla manifattura di molteplici prodotti: alcuni di questi dovranno infatti essere ripensati e riprogettati, altri ancora definitivamente sostituiti, a fronte di alternative più eco-friendly.
Il mondo green sta quindi emergendo come un settore in inevitabile espansione, di pari passo con una consapevolezza crescente e sempre più iniziative a sostegno di questa transizione: si pensi, ad esempio, che la rivoluzione verde e la transizione ecologica sono una delle 6 missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in linea con i pilastri del Next Generation EU.
In relazione alla crescita attesa per il settore, risulta utile per le imprese una mappa dell’attuale scenario, per cogliere eventuali opportunità di business e di espansione sui mercati internazionali. Andiamo allora ad analizzare le dinamiche di commercio estero dei beni coinvolti in questa trasformazione e il ruolo dei diversi paesi player.
Il mondo delle rinnovabili
Allo stato attuale, le principali energie rinnovabili sono l’energia eolica, quella solare, idroelettrica, da biomasse e geotermica. La dinamica della domanda mondiale dei cosiddetti Renewable Energy Products (REP)1 ci permette di misurare la transizione in corso in termini di commercio estero.
Domanda mondiale: Renewable Energy Products e beni manifatturieri (1995-2021)
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati ExportPlanning.
Come si nota dal grafico, la domanda mondiale di beni legati alle energie rinnovabili ha mostrato, negli ultimi decenni, una crescita più dinamica rispetto alla media dei beni manifatturieri, testimondiando quindi l’importanza della transizione in corso. Nell’ultimo ventennio, i Renewable Energy Products hanno segnato un tasso di crescita medio annuo del 6.4% in euro, a fronte di un incremento del 4.9% per la media del comparto manifatturiero. Focalizzandoci sul rimbalzo successivo alla crisi Covid, emerge per la domanda mondiale di REP un incremento prossimo al 13% nel 2021, rispetto ai valori del 2019, a fronte di un aumento prossimo al 10% per il comparto manifattueriero.
Guardando invece ai maggiori player, i dati ExportPlanning per il 2021 mostrano come l’Asia domini saldamente la scena, coprendo quasi la metà delle esportazioni del settore su scala globale; seguono l’Unione Europea, la cui quota supera il 30%, e l’area NAFTA (11.3%).
Focalizzandoci sui principali paesi esportatori, è la Cina a detenere un indubbio ruolo di leadership: si stimano, per il 2021, esportazioni cinesi prossime ai 115 miliardi di euro; seguono la Germania (45 miliardi), gli USA (32 miliardi) e il Giappone (24 miliardi). Da notare anche il ruolo dell’Italia, sesto maggiore esportatore del settore su scala globale, che ha superato nel 2021 i 12.5 miliardi di export, in crescita di quasi il 4% rispetto ai livelli del 2019.
Esportazioni di Renewable Energy Products, per paese (2021)
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati ExportPlanning.
Analizzando invece i flussi commerciali di Renewable Energy Products per tipologia energetica, notiamo la crescita più dinamica, dal 1995 ad oggi, per gli scambi di beni destinati all’energia solare, la cui domanda mondiale ha sfiorato i 200 miliardi di euro nel 2021. Seguono, in termini di dinamismo, i beni destinati all’energia eolica (si veda l’indice riportato nel grafico di seguito), per i quali la domanda mondiale ha superato i 175 miliardi di euro lo scorso anno.
Domanda mondiale di Renewable Energy Products, per tipologia energetica (1995-2021)
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati ExportPlanning.
La mobilità elettrica
Ulteriore settore in cui la transizione ecologica si sta progressivamente affermando è quello della mobilità, che si sta orientando sempre di più verso l’alimentazione elettrica per una riduzione delle emissioni ed una maggiore tutela dell’ambiente. I dati ACEA sulle immatricolazioni di nuove autovetture nell’Unione testimoniano questa transizione: nel II trimestre 2022, le immatricolazioni di auto elettriche hanno sfiorato il 10% del totale, in crescita rispetto al 7.5% dello stesso periodo del 2021; in crescita anche le immatricolazioni di ibride plug-in, alle quali è attribuibile una quota di mercato dell’8.7% nel II trimestre 2022, così come quelle di auto ibride, che hanno toccato una market share del 22.6%. Benchè ancora dominante, risulta in calo la quota di auto a benzina e diesel immatricolate nell’UE, dal 62% nel Q2-2021 al 55.8% nel Q2-2022.
Guardando agli scambi commerciali dell’Unione nel settore della mobilità elettrica, notiamo come l’export UE di autoveicoli elettrici per il trasporto persone domini saldamente la scena, superando l’export di autoveicoli elettrici dedicati al trasporto merci. Per l’export di autovecoli trasporto persone si nota un’accelerazione dei ritmi di crescita indicativamente a partire dal 2017, e si tocca un punto di massimo di oltre 100 miliardi di euro nel 2021. Tra il 2017 e il 2021, l’export UE di autoveicoli elettrici per il trasporto persone registra un tasso di crescita medio annuo prossimo al 70%.
Più modesti i ritmi dell’export UE sul fronte degli autoveicoli elettrici dedicati al trasporto merci, che hanno avviato nel 2014 un percorso di crescita e registrato un incremento medio annuo del 16% negli anni a seguire. Anche in questo caso, il 2021 si chiude come punto di massimo, con il superamento da parte dell’Unione della soglia dei 3 miliardi di euro di export. La transizione green sul fronte della mobilità si rispecchia anche nelle esportazioni UE di biciclette e motocicli elettrici, che hanno registrato un tasso di crescita medio annuo del 40% tra il 2015 e il 2021, e toccato lo scorso anno un punto di massimo di 5.6 miliardi di euro.
1. È importante sottolineare come, in molti casi, i codici doganali dei prodotti categorizzati nel gruppo dei REP non includono soltanto prodotti esclusivamente dedicati al settore delle rinnovabili, bensì impiegati in molteplici utilizzi. In linea con i generali studi di settore, l’analisi qui proposta considera i numeri degli scambi relativi all’intero codice doganale.