L’ampio quadro del sostegno pubblico all’internazionalizzazione d’impresa racchiude servizi tanto di tipo promozionale che di tipo finanziario. Sul primo fronte, i principali protagonisti sono il Ministero degli Affari Esteri (MAECI), il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), le Regioni, l’Agenzia ICE e le Camere di Commercio, a fronte invece del ruolo di riferimento di SACE-SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti per la gestione dei servizi di tipo finananziario.
Fanno ad esempio riferimento agli investimenti del MAECI i recenti voucher per l’internazionalizzazione gestiti da Invitalia, mentre sono gestiti da Simest in convenzione con il Ministero degli Esteri i finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione (Fondo 394/81), che coniugano risorse pubbliche nazionali ed europee (quest’ultime nell’ambito del PNRR – Next GenerationEU). Entrambi questi finanziamenti presentano una parte a fondo perduto: la parte gestita da Invitalia è relativamente contenuta, mentre è decisamente consistente la parte a fondo perduto gestita da Simest.
Nell’attuale momento storico di ripresa post-pandemica, a cui si è unito il nuovo shock della crisi ucraina, l'utilità di un sostegno pubblico per superare questa complessa fase, e mantenere al tempo stesso una forte presenza sui mercati esteri, sembra sempre più evidente, come dichiarato dal presidente Simest Pasquale Salzano. Andiamo allora ad approfondire le ultime iniziative di sostegno all’internazionalizzazione d’impresa.
Le misure Simest per la guerra in Ucraina
Come riportato nell'articolo "Opportunità di riposizionamento per le PMI esportatrici esposte sui mercati russo e ucraino", è attivo dal 12 luglio il sostegno lanciato da Simest per le imprese italiane esportatrici in Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato, con l’obiettivo di mantenere e salvaguardare la competitività sui mercati internazionali delle imprese esportatrici colpite dalla crisi a seguito della guerra in Ucraina.
È dedicato alle PMI e Mid Cap italiane, costituite in forma di società di capitali, che:
- abbiano un fatturato export medio nel triennio 2019-2021 derivante da esportazioni dirette verso Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia pari ad almeno il 20% rispetto al fatturato totale del triennio;
- abbiano riscontrato un calo del fatturato dalle tre aree che, al termine dell’esercizio 2022, dovrà risultare almeno pari al 20% del fatturato medio realizzato verso le tre geografie nel precedente triennio.
Il finanziamento può coprire spese volte all’individuazione o al potenziamento della propria presenza su mercati esteri alternativi a Russia, Ucraina, Bielorussia.
Sarà invece attivo dalla seconda metà di settembre il secondo finanziamento di Simest, indirizzato a tutte le PMI e MidCap con un fatturato export minimo del 10% realizzato nell’ultimo triennio, che abbiano registrato negli ultimi 3 anni una quota di approvvigionamenti provenienti da Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia pari ad almeno il 5% e che, in conseguenza del conflitto in atto, hanno subito rincari o difficoltà ad approvvigionarsi dalle medesime geografie.
L’intervento agevolativo può coprire spese riguardanti, ad esempio, la realizzazione di investimenti produttivi, investimenti per la sostenibilità, nonchè studi e consulenze per l’individuazione di nuovi potenziali fornitori o mercati alternativi di approvvigionamento.
Entrambe le misure sono finanziate attraverso le risorse del Fondo 394/81, strumento pubblico a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, potenziato in relazione allo scoppio della pandemia. Nel complesso, tra il 2020 e il 2021 Simest ha sostenuto, tramite il Fondo, oltre 10200 imprese con operazioni di finanziamento agevolato, per un totale di circa 4.6 miliardi di euro. A questi finanziamenti si sono aggiunte le nuove risorse (1.2 miliardi di euro) stanziate dal PNRR, le cui erogazioni sono attualmente in fase di ultimazione.
Il rifinanziamento e la ridefinizione del Fondo nell'ottica del PNRR si colloca nel quadro della Missione "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo", e in particolare nella specifica Componente dedicata alla "Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo". L'obiettivo dell'investimento è quello di "sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, attraverso un fondo che eroghi contributi e prestiti agevolati a imprese operanti sui mercati esteri": si punta quindi a potenziare la competitività per il tessuto imprenditoriale italiano, tanto in termini di innovazione che di sostenibilità - processo che implica inevitabili ricadute positive per la riuscita sui mercati internazionali.
Sommando le cifre già stanziate nel 2021 a quelle previste per i prossimi anni, gli investimenti del PNRR volti a promuovere l'internazionalizzazione sono pari a 1.95 miliardi di euro.
PNRR: Investimenti per promuovere l'internazionalizzazione delle PMI
Fonte: italiadomani.gov.it.
Bonus export digitale
Guardando invece alle recenti news sul fronte dei servizi promozionali, si segnala che è ancora attivo il bonus export digitale,
un progetto del MAECI e dell'Agenzia ICE: con il supporto tecnico di Invitalia, il progetto mira a sostenere l'internazionalizzazione delle microimprese manifatture, fornendo un contributo a fondo perduto di 4000 euro per l’acquisto, per almeno 5000 euro, di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione. Il bonus punta infatti a sostenere le imprese nelle attività di internazionalizzazione attraverso soluzioni digitali, come la realizzazione di siti e-commerce, app e la formulazione di una strategia di comunicazione.
Buono per la partecipazione a manifestazioni fieristiche
Focalizzandoci infine sul Decreto Aiuti, convertito in legge il 15 luglio, segnaliamo come, con l’introduzione dell’art. 25-bis, il MiSE preveda il rilascio di un buono del valore di 10000 euro alle imprese che, dal 15 luglio al 31 dicembre 2022, partecipino a manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia.
Il buono può essere richiesto una sola volta da ciascun beneficiario, per il rimborso delle spese e dei relativi investimenti sostenuti per la partecipazione alle manifestazioni, tramite un’apposita piattaforma che sarà messa a disposizione dal MiSE entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Il rimborso massimo erogabile è pari al 50% delle spese e degli investimenti sostenuti, nel limite massimo dei 10000 euro.