I cambiamenti possono essere lenti
Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso al minimo sotto la pentola e l’acqua si riscalda pian piano. Presto l’acqua diventa tiepida e la rana la trova piuttosto gradevole. Poi la temperatura sale e l’acqua è calda; la rana si scalda un po’, tuttavia non si spaventa. Adesso l’acqua è davvero troppo calda e la rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita e non ha la forza di reagire: sopporta e non fa nulla per salvarsi. La temperatura sale ancora e la rana finisce morta bollita. Ma se l’acqua fosse stata già bollente, la rana non ci si sarebbe mai immersa, avrebbe dato un vigoroso colpo di zampe e si sarebbe salvata.
La metafora del filosofo statunitense Noam Chomsky non è interessante solo dal punto di vista sociale, alludendo alla deriva della società nella progressiva accettazione di degrado e vessazioni, ma anche dal punto di vista economico.
Quando un cambiamento nel nostro mercato avviene in maniera lenta e graduale, esso spesso sfugge alla coscienza e non suscita alcuna reazione. Se invece si riescono a leggere segnali anche deboli, questi potrebbero risultare la chiave di volta per una sterzata drastica alla propria azienda o al proprio prodotto. Saper cogliere il momento giusto dipende soprattutto dalla capacità di ascoltare e interpretare il contesto in cui vive l’azienda: il mercato, i clienti, i concorrenti, i fornitori, ecc.
L’abitudine, nemica del cambiamento
Una storia di successo aziendale e l’esperienza, soprattutto quella tecnica, possono talvolta diventare una zavorra che impedisce di vedere i fenomeni in atto e di attuare i cambiamenti necessari. Quando diciamo – troppo spesso – “abbiamo sempre fatto così”, o quando si dà la colpa ai commerciali per il continuo calo del fatturato, questi sono sintomi che forse sta accadendo qualcosa che non stiamo cogliendo.
Si dovrebbe talvolta ascoltare chi è più giovane di noi, anche se le sue idee sembrano azzardate. In altre parole serve un cambio di mentalità. Come diceva Keynes: “La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”.
Saper cogliere i cambiamenti
I 3 consigli che abbiamo dato nell’articolo Piano Export per il 2023 possono essere senz’altro un utile punto di partenza per riuscire a cogliere i cambiamenti per tempo.
Un altro consiglio è quello di non essere troppo concentrati sul prodotto. Spesso l’imprenditore ha un’estrazione tecnica ed è portato a credere che la chiave di volta per invertire un calo nelle vendite sia da ricercare solo nell’innovazione del prodotto o nel contenimento dei costi per poter abbassare il prezzo di vendita. Sia chiaro: questi sono aspetti importantissimi. Ma i continui cambiamenti che stanno interessando i mercati e le trasformazioni negli stili di vita delle persone, richiedono spesso di agire su altre leve.
In conclusione, possiamo dire che è solo spostando lo sguardo al di fuori dalle nostre aziende che saremo in grado di cogliere in tempo i cambiamenti in atto nel nostro mercato ed evitare così di finire come la rana bollita. Soprattutto quando l’azienda vuole essere presente su più mercati, è fondamentale conoscere e seguire l’evoluzione di contesti culturali diversi dal nostro ambiente domestico.
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