Come raccontato da Pier Paolo Galbusera nell’ebook 7 strumenti digitali per sviluppare l’export, il mondo del digitale sta assumendo un’importanza via via crescente per le imprese che desiderano esportare, soprattutto con l’avvento della pandemia che ha reso le tradizionali attività commerciali, come viaggi e fiere, più difficili da attuare.
Andiamo allora ad approfondire le più recenti release di due interessanti studi, che forniscono le ultime cifre sul tema e aiutano a monitorare gli sviluppi dell’Italia sul fronte del digitale.
DESI: Italia in miglioramento,
ma rimangono ampi spazi di crescita
L’Indice di Digitalizzazione dell'Economia e della Società della Commissione Europea (DESI) monitora i progressi compiuti dagli stati membri in tema di digitale, a livello economico e sociale. L’indice sviluppato dalla Commissione considera 4 principali indicatori: il capitale umano, la connettività, l’integrazione delle tecnologie digitali ed i servizi pubblici digitali. Nell’ultima edizione (2022), l’Italia si è collocata al 18° posto tra i 27 stati membri dell’UE, ancora al di sotto della media dell’Unione ma in deciso miglioramento rispetto agli ultimi anni.
Focalizzandoci sul pilastro dell’integrazione delle tecnologie digitali, quello di maggiore interesse dal punto di vista delle imprese, per l’edizione 2022 l'Italia si colloca all’ottavo posto in Europa.
- Troviamo, tra i vari punti presi in esame, l’intensità digitale delle PMI: il 60% delle PMI italiane presenta almeno un livello base di intensità digitale, ben al di sopra della media UE del 55%.
- Il nostro paese rimane invece indietro sul fronte delle attività di vendita online da parte delle PMI: secondo i dati del DESI 2022, il 13% delle PMI effettua attività di vendita online, in progressiva crescita rispetto alle due precedenti edizioni, ma ancora al di sotto della media UE del 18%.
- Focalizzandoci sulle vendite online transnazionali, risulta pari al 7% la quota di PMI impegnata su questo fronte – in crescita rispetto all’anno precedente ma inferiore rispetto alla media UE del 9%.
- Stabile rispetto all’edizione 2021 il fatturato complessivo del commercio elettronico, pari al 9% del totale per le PMI italiane, ma ancora al di sotto della media europea (12%).
Export in crescita sul fronte Amazon
Se quindi le piccole imprese italiane procedono la loro transizione verso il fronte del digitale, pur presentando ancora ampi spazi di miglioramento, nel frattempo i risultati di chi ha già imboccato il fronte della digitalizzazione risultano promettenti.
Qualche mese fa è stato pubblicato il Report 2022 sulle Piccole e Medie Imprese Italiane che vendono su Amazon. I numeri rilasciati da Amazon confermano che la maggior parte dei partner di vendita italiani sono PMI: nel 2021 più di 20.000 PMI italiane hanno venduto sulla piattaforma (+10% rispetto al 2020) e registrato 800 milioni di euro di vendite all’estero (+25% rispetto all’anno precedente), dei quali oltre 60 milioni diretti al di fuori dell’Unione Europea.
Oltre la metà delle PMI che vendono su Amazon sono state protagoniste di vendite all’estero nel 2021, testimoniando quindi come la presenza su piattaforme di e-commerce risulti di chiaro supporto per l’internazionalizzazione, agevolando il raggiungimento dei mercati esteri.
Questa crescita si riflette anche sul fronte dell’occupazione: ad oggi, le PMI coinvolte hanno infatti creato circa 60.000 posti di lavoro per la gestione delle vendite online.
Le 5 aree merceologiche che hanno riscontrato il maggior successo sui mercati esteri sono state
Casa e Cucina, Bellezza, Sport e Tempo Libero, Industria e Scienza, Salute e Cura della persona.
A livello regionale, è la Lombardia a guidare, nel 2021, il ranking delle vendite estere delle PMI sulla piattaforma (oltre 125 milioni di euro), seguita dalla Campania (oltre 120 milioni di euro), e il Lazio (oltre 70 milioni di euro). Seguono Veneto e Piemonte, che rispettivamente hanno superato i 70 e i 50 milioni di euro. Confrontando questi dati col totale dell’export regionale, spicca la Campania per la maggiore incidenza delle esportazioni online sul totale, seguita dal Lazio.
Sulla scia dei risultati ottenuti, risale alla giornata di ieri la conferma di una terza edizione della collaborazione tra ICE e Amazon per la promozione delle aziende italiane in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti, nonchè in tre nuovi mercati: Svezia, Paesi Bassi e Polonia. Secondo le parole del presidente di ICE, l’obiettivo dell’intervento è quello di accompagnare le PMI nel loro percorso di export, sfruttando l’ausilio dell’“ascensore digitale”, e fornendo formazione e innovazione per accompagnare le imprese nella loro transizione verso nuovi modelli di business.