Se un’azienda desidera espandersi nel mondo arabo, certamente gli Emirati Arabi Uniti (UAE) sono tra gli stati più interessanti. Innanzitutto da un punto di vista politico: il rischio OCSE è 2 su 7, quindi molto basso; il Paese è preservato dalle minacce estremiste e ha stipulato la pace con Israele già tre anni fa (insieme al Bahrein), smarcandosi da gran parte dei Paesi arabi.
Tutto ciò è la conseguenza di una politica avente la priorità di rendere il Paese un hub in seno al commercio internazionale: per questo motivo possiede una rete di infrastrutture e trasporti tra le migliori al mondo. Esistono dunque tutte le premesse per operare bene, come possiamo fare con Paesi geograficamente e culturalmente molto più vicini a noi.
Inoltre gli UAE hanno fatto progressi significativi negli indicatori di competitività globale del settore delle telecomunicazioni, mantenendo il 1° posto a livello globale nell'indice di abbonamento mobile e avanzando dalla 2° alla 1° posizione globale nell'indice di abbonamento Internet a banda larga mobile.
Gli ambiti economici di maggior sviluppo nel medio periodo sono collegati oggi a:
- hospitality & eventi internazionali, fiere in primis;
- turismo, responsabile del 17% del PIL;
- immobiliare;
- energie rinnovabili (fotovoltaico);
- sostenibilità ambientale (gestione rifiuti, smart city, tecnologie per la riduzione dell’impatto del cambiamento climatico).
Si pensi che fra le varie “vision” governative vi sono quelle di trasformare Dubai nella città più visitata al mondo e con la maggiore impronta ecologica (Clean Energy Strategy). Anche il manifatturiero – non molto presente nell’area Golfo, a parte pochi settori - verrà potenziato (Dubai Industrial Strategy 2030).
Inoltre la decisione dei paesi produttori di petrolio di diversificare la propria energia è conseguente al timore della fluttuazione del prezzo del greggio, alla crescita demografica e all'aumento della domanda di energia.
Mi sembra di poter dire che questi ambiti di sviluppo sono assai consoni alle economie occidentali, a cui possiamo ricondurre l’economia degli UAE.
Per quanto riguarda il gradimento dei prodotti italiani, le 10 famiglie di prodotti da noi più esportate nei primi 9 mesi del 2022 sono state:
- Gioielleria (indice TARIC 71), prima voce d’importazione degli UAE dal mondo;
- Macchinari e apparecchiature per l’industria (indice TARIC 84), terza voce d’importazione dal mondo;
- Apparecchi elettrici ed elettronica consumer (indice TARIC 85), seconda voce d’importazione dal mondo;
- Mobili (indice TARIC 94);
- Vetture, motocicli, parti e accessori (indice TARIC 87);
- Cosmetica (indice TARIC 33);
- Calzature (indice TARIC 64);
- Prodotti in metalli ferrosi (indice TARIC 73);
- Strumentazione ottica, di misura, di precisione, medicale ecc. (indice TARIC 90);
- Indumenti ed accessori abbigliamento, esclusa maglia (indice TARIC 62).
Rimane, in ogni caso, scolpito nella roccia il primato del settore oil&gas, responsabile del 30% del PIL del paese: il suo peso percentuale è però destinato inesorabilmente a diminuire, grazie alla lungimirante politica di riduzione della dipendenza dal petrolio ed alla contestuale crescita degli altri settori industriali.
La conseguenza logica di un potenziale economico così elevato è la dura competizione cui sono soggette le aziende desiderose di espandersi negli UAE: non è possibile improvvisare azioni commerciali ed occorre pianificare interventi sul medio-lungo periodo. Per fare questo occorrono una buona capacità d’investimento, le giuste risorse umane e la perseveranza oltre le difficoltà che via via si incontrano. È vietato “provarci”.
Alberto Scanziani è specializzato in attività di sviluppo business nel mercato globale, acquisizione di clienti esteri nei canali diretto e indiretto, costruzione e gestione di reti commerciali worldwide e sviluppo di nuovi settori merceologici per le PMI manifatturiere. Ricopre la posizione di Italian Representative della Camera di Commercio Industria Italiana a Dubai e collabora con Export Best Practice in qualità di partner territoriale, tanto per l’area lombarda che per gli Emirati Arabi.
Come Representative IICUAE della Camera di Commercio Italiana a Dubai, può fornire indicazioni sulla strategia d’ingresso nel Paese, nonché realizzare veri e propri progetti export o equity grazie alle risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio.