Gli accordi dell'UE comportano un aumento dell’export, relazioni economiche più salde e un accesso sicuro alle materie prime, come emerge da una relazione della Commissione Europea resa nota nel mese di ottobre 2022. Per la prima volta le esportazioni dell'UE verso i paesi con accordi preferenziali hanno superato i mille miliardi di euro nel 2021, come emerge dalla seconda relazione dell’anno sull'attuazione e l'applicazione degli accordi commerciali dell'Unione. Dal report emerge anche che gli sforzi dell'UE per abbattere gli ostacoli commerciali e sostenere le piccole e medie imprese stanno sostenendo le esportazioni dell'UE e quindi il livello di occupazione europeo.
Il vicepresidente esecutivo e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha affermato: "Il contenuto del report è una notizia positiva rispetto alle numerose sfide economiche e geopolitiche che l'Europa deve affrontare. Rileva che la strategia economica dell'UE sta dando i suoi frutti: abbiamo avuto modo di eliminare un maggior numero di ostacoli all’accesso al mercato e abbiamo sostenuto meglio le PMI europee. La nostra attenzione si sposta ora sulla crescita dell'Unione, che svolge un ruolo cruciale nel sostenere le nostre economie e spingerle ad una crescita in questo momento di esitazione economica, garantendo un ingresso privilegiato ai mercati rilevanti per le nostre esportazioni, così come l'accessibilità a fattori di produzione e risorse fondamentali attraverso un sistema di approvvigionamento diversificato e resistente. La cooperazione con partner mondiali affidabili è più importante che mai in tale panorama geopolitico in costante evoluzione".
Sfruttare al meglio i trattati commerciali e la loro effettiva implementazione sta diventando sempre più rilevante. Il 44% degli scambi commerciali dell'UE è stato realizzato nell'ambito di accordi preferenziali nel 2021, e si prevede che tale dato salirà al 47.4% con l'integrazione dei trattati attualmente in corso.
Le esportazioni dell'UE verso i paesi preferenziali (meno il Regno Unito) sono cresciute di più (16%), rispetto alle esportazioni dell'UE verso tutti i partner economici (13%), tra il 2020 e il 2021.
Gli accordi commerciali dell'UE semplificano le importazioni di materie prime. A titolo esemplificativo, si pensi che attualmente l'UE importa il 24% delle sue risorse essenziali da partner economici preferenziali; questo dato salirà al 46% una volta concluso il trattato di libero scambio con l'Australia, adesso in fase di negoziazione. La modifica dell'accordo con il Cile, la principale fonte di litio raffinato dell'UE (78%), potrebbe migliorare ancora di più l'approvvigionamento di questa materia prima chiave, e quindi anche la transizione ecologica e digitale europea.
Soluzioni agli ostacoli commerciali & progressi nelle controversie di mercato
Le esportazioni dell'UE nel 2021 sono aumentate di 7.2 miliardi di euro anche per l'eliminazione di numerosi ostacoli al commercio tra il 2015 e il 2020.
Nel 2021, 39 ostacoli commerciali (sei in più rispetto al 2020) sono stati integralmente o parzialmente rimossi, per lo più tramite l’impegno cooperativo con gli interlocutori commerciali interessati. Il loro abbattimento ha avuto un immediato effetto benefico sugli esportatori dell'UE, in particolare nel comparto alimentare, poiché la maggior parte di essi era inerente misure sanitarie e fitosanitarie.
Ad esempio, il Canada ha autorizzato il certificato armonizzato dell'UE sulle carni di pollo in seguito alla cooperazione con la Commissione europea, gli Stati membri dell'UE e le imprese. La relazione di lunga data con la Corea del Sud ha portato alla ripresa dell’export di carne suina e di pollame da parte degli Stati membri dell'UE nel mese di settembre 2022, dopo che la Corea ha riconosciuto le rigorose norme di regionalizzazione dell'UE per controllare le epidemie di peste suina africana. Questa collaborazione ha il potenziale per sbloccare oltre un miliardo di euro di scambi commerciali da qui ai prossimi anni.
Sono stati compiuti progressi importanti anche nell'affrontare le barriere di origine tariffaria con l'Egitto, in modo da scongiurare la reintroduzione dei dazi doganali sulle auto provenienti dall'UE. Progressi analoghi sono stati effettuati nell'affrontare le barriere che ostacolano le esportazioni di prodotti cosmetici dell'UE in Turchia. La trattativa delle controversie presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) è andata avanti anche con la paralisi dell'Organo di Appello di quest'ultima. La Commissione europea ha trovato soluzione ad una controversia sull'energia eolica con il Regno Unito e ha fatto passi in avanti con altri paesi, in particolare con gli Stati Uniti sull'alluminio e con la Turchia sui farmaci. Sono stati compiuti passi in avanti anche nell'attuazione della relazione del panel nella disputa bilaterale dell'UE con la Corea del Sud sul commercio e le politiche del lavoro, con l'entrata in vigore di tre accordi fondamentali dell'OIL nell'aprile 2022. La Commissione europea ha inoltre avviato numerose nuove contestazioni di violazioni delle norme di mercato che danneggiano gli interessi commerciali dell'UE, anche nei confronti di Cina ed Egitto. La normativa UE sugli ostacoli al commercio ha permesso di risolvere le divergenze con il Messico sull’export di tequila.
Tutti questi dati fanno quindi ben sperare per l’andamento delle esportazioni dell’UE nei prossimi mesi per tutti i nostri settori chiave, aumentando l’accessibilità di mercati strategici per le nostre PMI.