Una nuova era per l'economia svizzera: abolizione dei dazi industriali dal 2024

Prospettive di maggiori opportunità di mercato per gli esportatori italiani, soprattutto sui segmenti "premium-price"

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Case Study 5. Approfondimento Mercato

Come anticipato da precedenti annunci, la Svizzera sta preparando il terreno per una rivoluzione economica senza precedenti. Nel corso dell'ultimo anno, il paese ha lavorato diligentemente per ottenere l'abolizione dei dazi industriali sulle merci importate nel suo territorio, e ora il cambiamento è imminente. Il Consiglio federale, nella sua riunione del 2 febbraio 2022, ha preso una decisione storica, stabilendo che questa significativa misura entrerà in vigore il 1° gennaio 2024.

Un'opportunità di crescita economica

L'abolizione dei dazi industriali rappresenta un grande passo avanti per l'economia e l'industria svizzera. Per chiarezza, è importante definire cosa si intende per "prodotti industriali”. Questa categoria comprende tutti i beni, ad eccezione dei prodotti agricoli (inclusi i prodotti agricoli trasformati e gli alimenti per animali) e dei prodotti della pesca. I prodotti industriali sono definiti nei capitoli 25–97 della tariffa doganale. Tuttavia, vale la pena notare che alcuni prodotti dei capitoli 35 e 38 sono classificati come prodotti agricoli e sono quindi esclusi da questa categoria.
L'impatto previsto è straordinario, con un aumento stimato del benessere economico di circa 860 milioni di franchi.
La Svizzera sta anche compiendo un importante passo verso la semplificazione delle procedure doganali. La riduzione di quasi 2000 voci tariffarie porterà il totale da 9114 a 7511. Questo significa che l'attuale sistema di suddivisione dettagliata, che consentiva dazi differenziati, diventerà obsoleto, semplificando notevolmente il commercio internazionale. Le aziende svizzere potranno beneficiare di prezzi più competitivi per i materiali di cui hanno bisogno e ridurre i costi di produzione.

Competitività su scala globale

L'economia svizzera è fortemente interconnessa con le catene globali del valore. L'abolizione dei dazi industriali darà alle imprese svizzere un vantaggio competitivo significativo in questo contesto. La Svizzera diventerà un centro ancora più attraente per gli investimenti stranieri, poiché la sua politica di commercio aperto e la semplificazione delle procedure doganali la renderanno un hub commerciale di rilevanza globale.

Un cambiamento nei requisiti di importazione

È importante notare che, con l'eliminazione dei dazi industriali, non sarà più necessario presentare il certificato EUR 1 o la dichiarazione sulla fattura all'importazione. Questo rappresenta un cambiamento significativo nelle pratiche commerciali e semplificherà ulteriormente il processo di importazione in Svizzera. Tuttavia, la preferenzialità prevista dagli accordi di libero scambio rimarrà valida per le merci svizzere esportate verso i paesi con cui la Svizzera ha tali accordi.

In conclusione, l'abolizione dei dazi industriali segna una svolta epocale nell'evoluzione economica della Svizzera. Con effetto dal 2024, il paese diventerà un faro di liberalizzazione commerciale, offrendo opportunità di crescita senza precedenti per le imprese locali e attirando investimenti internazionali. Mentre ci prepariamo all'arrivo di questo nuovo capitolo nella storia economica svizzera, ci aspettiamo di vedere una maggiore competitività e prosperità per tutto il paese.

Le opportunità del mercato svizzero sui segmenti “premium-price”

La Svizzera risulta al 21° posto mondiale in termini di valore delle importazioni di merci nel 2022. È tuttavia molto più rilevante il suo posizionamento come mercato sui segmenti cosiddetti “premium-price”: in base ai dati ExportPlanning, considerando, infatti, le sole importazioni di fascia alta e medio-alta di prezzo, la Svizzera si posiziona al 13° posto assoluto.

Opportunità “premium-price” nei beni di consumo

In modo particolare, il posizionamento del mercato svizzero sui segmenti “premium-price” risulta particolarmente preminente nei beni di consumo.

Food & Beverage

Nell’industria Food & Beverage, ad esempio, il mercato svizzero si posiziona al terzo posto assoluto per importazioni “premium-price” 2022 di olio, condimenti e spezie (si veda il grafico sottostante), al 6° posto nel settore dairy (latte, yoghurt, burro e formaggi), al 7° posto nel settore riso, pasta e farina confezionati.



I prodotti alimentari italiani hanno il potenziale per giocare un ruolo significativo nel mercato svizzero dei prodotti "premium-price" nell'industria alimentare e delle bevande, grazie alla loro reputazione di qualità, autenticità e diversità gastronomica. Le imprese italiane hanno ora l’occasione per sfruttare questa opportunità di promuovere i loro prodotti e soddisfare le esigenze dei consumatori svizzeri alla ricerca di prodotti di alta qualità.

Sistema Moda-Persona

Nel Sistema Moda-Persona, soprattutto, il mercato svizzero si posiziona al quinto posto assoluto per importazioni “premium-price” 2022, con un primato nel settore abbigliamento esterno (si veda il grafico qui sotto riportato, che documenta un valore 2022 di oltre 5 miliardi di euro di importazioni svizzere di abbigliamento esterno di fascia alta e medio-alta di prezzo), e posizionamenti “sul podio” nei settori biancheria e calzetteria (2°), pelletteria (borse e valigie) [3°], gioielli e orologi (3°).



In questo caso, il "Made in Italy" rappresenta un marchio di eccellenza riconosciuto a livello internazionale nel settore della moda e del lusso. Gli artigiani italiani, i designer e le aziende di moda italiane continuano a influenzare positivamente il mercato svizzero, offrendo prodotti di alta qualità, stile e autenticità. Questo successo è il risultato di un'attenzione costante alla qualità, alla tradizione e all'innovazione, e contribuisce in modo significativo all'attrattiva dei prodotti italiani nei settori menzionati. Anche per questo settore si aprono dunque nuove, interessanti, prospettive.

Sistema Casa

Nel Sistema Casa, inoltre, il mercato svizzero si posiziona all’8°posto assoluto per importazioni “premium-price” 2022, con un secondo posto nei settori mobili ed elementi d’arredo (con 1.7 miliardi di euro di importazioni di fascia alta e medio-alta di prezzo, come documenta il grafico qui sotto riportato) e pavimenti, e posizionamenti assai rilevanti anche nei settori tessile casa (3°), porte e finestre (4°), illuminotecnica (4°), coltelleria e posateria (4°), pentole e tegami (5°).



Opportunità “premium-price” nei beni intermedi

Nell’ambito dei beni intermedi, pur generalmente meno appetibile per potenzialità “premium-price”, il posizionamento del mercato svizzero appare particolarmente rilevante con riferimento a parti e componenti per orologi (1° posto assoluto nelle importazioni di fascia alta e medio-alta di prezzo 2022, come documenta il grafico sotto riportato), ai settori prodotti in vetro per usi tecnici e serrature e cerniere (per entrambi 4° posto assoluto con riferimento ai dati mondiali delle importazioni 2022), prodotti in ceramica e abrasivi per usi vari (5° posto), quadri elettrici (6° posto) e pietre ornamentali lavorate (7° posto).



L'Italia continua a essere una fonte di ispirazione per i consumatori svizzeri alla ricerca di prodotti di fascia alta e medio-alta per la loro casa, e questo contribuisce in modo significativo alla competitività del mercato italiano in questo settore.

Opportunità “premium-price” nei beni di investimento

Nell’ambito dei beni di investimento, il posizionamento del mercato svizzero appare particolarmente rilevante con riferimento a cisterne e serbatoi (4° posto assoluto nelle importazioni di fascia alta e medio-alta di prezzo 2022), utensili, attrezzi e stampi (6° posto a livello mondiale), mobili per ufficio e macchine e attrezzature per ufficio (anche qui, 6° posto mondiale), macchine alimentari e macchine automatiche per l’imballaggio (per entrambi i settori 7° posto a livello mondiale), autoveicoli speciali (7° posto), utensili elettromeccanici (8° posto), antifurto e antincendio (8° posto), apparecchi di segnalazione (9° posto).




Valeria Minasi è socia dell'Associazione Export Strategist e consulente per l'internazionalizzazione specializzata nei servizi di accessibilità paese/mercato del catalogo Export Best Practice.